La Pinguicola sulle Vigne: febbraio 2013

mercoledì 27 febbraio 2013

"Fiamma" venerdì 8 marzo

Dopo l'indescrivibile successo di Vittorio De Ferrari, che ha portato in scena un inedito "La signorina Felicita o della felicità" tratto da Carmelo Bene (meritevole dell'unica standing ovation che si ricordi dalle parti di vico Tana), proseguiamo con la rassegna "Cene in studio": venerdì 8 marzo gli attori Lucia Caponetto, Lorenzo Franco e Federica Lùgaro porteranno sul "palco" dello studio d'arti sceniche un'esilarante commedia firmata Alfred de Musset, dal titolo "Fiamma".

Il conte di Chavigny, un giovane nobile dell'aristocrazia parigina, e sua moglie Matilde, vivono il loro matrimonio in un rapporto d'amore fragile e ingenuo, perfettamente inserito in una società che privilegia l'esteriore: non importa quello che fai veramente, l'importante è che tu lo faccia in segreto! Ad interrompere la loro successione di litigi puerili e corteggiamenti superficiali ci pensa la signora di Lery, giovane e smaliziata amica di Matilde, che sarà capace di insidiare il conte al punto da sconvolgergli la vita.

La regia di Graziella Martinoli gioca sul testo originale dell'ottocento rendendolo attuale: sarà facile per lo spettatore cercare il confronto fra la nostra società e quella di de Musset.

Quota di partecipazione 15€ (Vino, buffet e spettacolo)
12€ per i soci frequentatori

Appuntamento h 19.45, inizio rappresentazione h 20,30

Prenotazione obbligatoria entro mercoledì 6 marzo

- sms al 347 8065136 oppure

- email a lapinguicola at fastwebnet punto it

Studio d’Arti Sceniche – Vico Tana 16r, 16126 – Genova

(angolo Via Balbi/S.Santa Brigida)

“La Pinguicola sulle Vigne” associazione culturale-compagnia teatrale-scuola di teatro

martedì 19 febbraio 2013

La signorina Felicita ovvero Della Felicità

Venerdì 22 febbraio andiamo in scena con il quarto appuntamento della rassegna "Cene in studio"!

Con Vittorio De Ferrari Regia di Graziella Martinoli

Nelle mani di un becero produttore anche "La Signorina Felicita" di Guido Gozzano diventa pretesto per una vendibile sceneggiatura.

"Vi proponiamo la radiografia d'un cinemazzo italico d'autore allo stato progettuale"

Carmelo Bene non aveva un'idea molto lusinghiera del cinema nostrano; in un periodo storico particolare stigmatizzava il pressapochismo del cinema commerciale con quel linguaggio da lui inventato, l'idiolettaccio, che corrisponde nella sua visione alla qualità delle immagini filmiche in questione, miscuglio finale di letteratura, arti visive e teatro di prosa.